sábado, 4 de julio de 2015

Vigilia del referendum in Grecia, Varoufakis: “Creditori terroristi”

 Testa a testa nei sondaggi. Renzi: «Noi solidi, gli italiani non devono avere paura»
AFP
Manifestanti pro “sì” in piazza ad Atene

04/07/2015
La parola passa ora ai greci. Con il Sì e No praticamente alla pari in tutti i sondaggi, la breve campagna per il referendum che deve accettare o respingere gli accordi con i creditori internazionali della Grecia si è conclusa con due manifestazioni parallele e contemporanee: una, per il No, nella piazza Syntagma, l’altra, per il Sì, nello stadio Kallimarmaro. 
Una sfida tra piazze affollate e determinate mentre l’economia del Paese annaspa, le banche restano chiuse con lo spettro della fine della liquidità già martedì, e l’incertezza sul futuro che regna sovrana. «Qualunque sia l’esito del referendum, lunedì ci sarà un accordo, ne sono completamente e assolutamente certo» ribadisce il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, che attacca: «Quello che i creditori stanno facendo con la Grecia ha un nome solo: terrorismo». Sull’argomento è intervento anche Matteo Renzi: «Gli italiani non devono avere paura» ha spiegato al TG5. «L’Italia non ha paura di conseguenze specifiche sul nostro Paese». Se prima Italia e Grecia «erano compagni di sventura, ora non è più così». «Noi siamo quelli che risolvono i problemi, non il problema».  
VAROUFAKIS: “TERRORISMO DAI CREDITORI”  
«Perché ci hanno forzato a chiudere le banche? Per spaventare la gente. E quando si diffonde il terrore, questo è terrorismo». Lo ha detto il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis in un’intervista al quotidiano spagnolo El Mundo pubblicata oggi. «Quello che stanno facendo alla Grecia ha un nome: terrorismo» ha ribadito, assicurando: «Qualunque sia l’esito del referendum, lunedì ci sarà un accordo, ne sono completamente e assolutamente certo». Si dice anche convinto che martedì potranno riaprire le banche. 


LE VOCI SUI PRELIEVI FORZOSI  
Intanto il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis ha smentito la notizia diffusa dal Financial Times secondo la quale a Grecia sta preparando piani per un possibile prelievo forzoso sui depositi è «un rumor maligno che il capo dell’Associazione delle banche greche ha già negato stamattina». Secondo il Financial Times, il piano prevedrebbe un prelievo forzoso di almeno il 30% sui depositi sopra gli 8mila euro. 
«Un taglio ai depositi bancari dei greci «sarebbe contro la legge dell’Unione Europea», ha affermato il presidente dell’Autorità Europea per le Banche, Andrea Enria, dicendo di non essere a conoscenza di tale ipotesi e preannunciando un ricorso immediato per «violazione delle norme Ue» se la misura dovesse essere adottata». 
LE DUE PIAZZE CONTRO  
Ieri sera in una calda serata estiva si sono viste grandi folle - anche se più consistente quella per il No (25 mila, secondo la polizia, contro 17 mila) a entrambe le manifestazioni, a segnalare l’importanza che i greci attribuiscono a questa consultazione. A Syntagma, sul grande palco, un manifesto con l’Oxi (No), e molti cartelli e striscioni, mentre davanti all’antico stadio, un Nai (Sì) gigantesco campeggiava sul palco rivale. Atmosfera tranquilla in entrambe le piazze, a meno di 800 metri una dall’altra, con una prevalenza strabordante di bandiere greche e dell’Ue in quella del Sì, dove maxi schermi mostravano a rotazione video per il “Nai”. Soltanto brevi scontri tra polizia ed incappucciati - che forse volevano puntare verso il Kallimarmaro - ai margini di piazza Syntagma hanno creato all’inizio qualche momento di tensione. 
TSIPRAS: “STARE IN EUROPA CON DIGNITÀ”  
Tsipras è stato accolto con un boato di ovazioni a Syntagma, dove ha detto che «oggi è la festa della democrazia, che ritorna in Europa. Tutti gli occhi dell’Europa e del mondo sono sul popolo greco». «Domenica - ha proseguito il premier - non decidiamo semplicemente di stare in Europa, decidiamo di stare in Europa con dignità». «Ancora una volta scriviamo insieme un momento storico, vi auguro di dire No domenica ai ricatti e a chi vi vuole terrorizzare», ha concluso. 
TESTA A TESTA NEI SONDAGGI  
Per tutta la giornata i sondaggi - gli ultimi, così come le manifestazioni - hanno ripetuto lo stesso risultato: i due schieramenti sono virtualmente alla pari. Secondo un rilevamento della società Alco per il quotidiano Ethnos, i Sì sarebbero al 44,8% mentre i No si attestano al 43,4%. Gli indecisi scendono all’11,8%. Secondo lo stesso rilevamento il 74% dei greci vuole che il paese resti nell’eurozona; il 15% vorrebbe tornare ad una moneta nazionale, mentre l’11% non sa o non risponde. La spaccatura e la quasi totale parità è confermata anche da un sondaggio commissionato da Bloomberg all’Università della Macedonia, per il quale il No è al 43% e il Sì al 42,5. Gli indecisi sono il 14,5%. Il margine di errore è del 3%. È stato pubblicato anche un altro sondaggio, realizzato da PublicIssue per il quotidano Avgi, ma il margine (Sì 45.5%, No 45%) è considerato “statisticamente insignificante”. Qui gli indecisi risultano essere il 3,5%). Intanto, il Consiglio di Stato ha respinto una richiesta di annullare il referendum per asserita incostituzionalità.  
http://www.lastampa.it/2015/07/04/economia/vigilia-del-referendum-in-grecia-testa-a-testa-nei-sondaggi-s6WqyovBDmJoXMuf6YBijM/pagina.html

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